Radiofonia

Broadcasting DAB+ vs ANALOGICO

Il DAB + è certamente più efficiente della trasmissione analogica. Nella stessa larghezza di banda possono transitare fino a 20 canali o informazioni. Varrà la pena considerarne i diversi utilizzi che determineranno la fine della radiofonia per come oggi la conosciamo. Tuttavia, la qualità del suono può essere notevolmente inferiore se il bit-rate o il codec di trasmissione non sono sufficienti.

Se transita un segnale di qualità «citofonica» avremo un citofono digitale. Vale lo stesso discorso dei primi lettori cd a 1 bit che in fase embrionale suonavano peggio dei dischi. Per valutare attentamente la capacità di «transito» del segnale digitale, dobbiamo considerare i codec utilizzati; per fare un esempio, inizialmente sul Dab transitavano segnali mpeg ormai desueti che sappiamo funzionare bene solo al di sopra i 128 kbit/s. 

Lo standard DAB+ adotta un algoritmo di compressione denominato HE-AAC (High Efficiency Advanced Audio Codec, o AAC+), indubbiamente più performante e leggero dei precedenti e si rifà al codice di correzione Reed-Solomon, il quale, per parlare come mangiamo, si equivale alla preenfasi analogica di un tempo (fatemela passare). Attualmente, la maggior parte delle stazioni trasmette in AAC+ a 64/48 kbit/ bitrate, certamente sufficienti ma ancora lontani dal «suono perfetto» di cui parlano da sempre gli spot relativi alla «digital radio».

Inoltre, stando alla mia esperienza, ancora non esiste un processore audio tarato esclusivamente per la radio digitale e anche prelevando dal processore audio il segnale dalle AES/EBU (IEC 60958 Type1), questo sarà predisposto per un taglio a 15Khz (limite elettrico codec mpx). Il risultato è che in digitale transita lo stesso, identico segnale audio utilizzato per l’analogico.

Spostando l’attenzione sui ricevitori (car audio e smart phone), l’orientamento ormai consolidato è quello di contenere la risposta in frequenza per via della progressiva miniaturizzazione delle casse acustiche. A tal proposito, ricordo che da una ventina di anni ormai sulle registrazioni musicali, la «cassa» non è più tarata sui 60Hz ma parte da 80Hz e il taglio delle alte frequenze (inizialmente indotto dai codificatori stereo), oggi è diventato uno standard. Pertanto quando sarà disponibile un file audio lineare con risposta in frequenza 50/20.000 Hz, dovremmo capire come riceverlo e riprodurlo, dato che oggi non è possibile.

Sono certo che la maggior parte degli ascoltatori sotto i 25 anni non abbia mai ascoltato una canzone con più di 3 dB di gamma dinamica. Siamo ormai all’onda quadra. Per molti versi e nello stato attuale delle cose la “purezza” del suono digitale via radio è una «papocchia» messa in giro dai tecnici dell’alta frequenza nel tentativo di vendere qualche impianto in Vhf. banda terza.

Alla fine certamente prevarrà il Dab+ a 96 kbit/s. ma a quel punto i sistemi 5g avranno superato gli attuali problemi della distribuzione del segnale e saremo costretti, ancora, a cambiare autoradio.

Dalla penna felice di Edoardo Maruca

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