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Che cosa sono le parole?

 L’analisi della relazione tra linguaggio e pensiero è una delle questioni che hanno maggiormente occupato la mente dei filosofi, sin dall’antichità. Aristotele pensava che l’uomo fosse un animale dotato di logos. Sulla scorta di Hegel, si può affermare la co-estensione tra pensiero e linguaggio verbale, Per questa ragione, il linguaggio verbale delimita il pensiero. Il QI medio della popolazione mondiale, che dal dopoguerra alla fine degli anni '90 era sempre aumentato, nell'ultimo ventennio è invece in diminuzione... 

 

È l’inversione dell’effetto Flynn.

 

L'effetto Flynn consiste nell'aumento nel valore del quoziente intellettivo medio della popolazione nel corso degli anni, un fenomeno osservato da James R. Flynn. L'effetto è stato da lui rilevato in svariati paesi: per questo, è stato da lui ritenuto come indipendente dalla cultura di appartenenza. Flynn osservò come, nel corso degli anni, il valore del quoziente intellettivo fosse aumentato in modo progressivo, con una crescita media di circa 3 punti per ogni decennio. La popolazione statunitense, ad esempio, ha guadagnato più di 13 punti dal 1938 al 1984.

Sembra che il livello d’intelligenza misurato dai test diminuisca nei paesi più sviluppati. È questa la tesi sostenuta da Christophe Clavé, che vuole dimostrare come l’effetto Flynn, dopo 20 anni, non esista più.

Molte possono essere le cause di questo fenomeno. Una di queste potrebbe essere l'impoverimento del linguaggio. Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l'impoverimento della lingua. La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.

La semplificazione dei tutorial, la scomparsa delle maiuscole e della punteggiatura sono esempi di “colpi mortali” alla precisione e alla varietà dell'espressione. Solo un esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un Pensiero. Piu povero è il linguaggio, più il pensiero scompare. E non c'è pensiero senza parole. Come si può costruire un pensiero ipotetico-deduttivo senza il condizionale?

In un'intervista con il linguista Tullio De Mauro, illustre accademico recentemente scomparso sui nuovi dati dell’analfabetismo in Italia attualmente “meno di un terzo della popolazione italiana avrebbe i livelli di comprensione della scrittura e del calcolo necessari per orientarsi nella vita di una società moderna. Il peso sullo sviluppo economico e sociale resta enorme”. L'Unesco definisce l'analfabetismo funzionale come la condizione di una "persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti”. Il grave analfabetismo funzionale incide negativamente sulle capacità produttive del paese ed è responsabile del grave ristagno economico che affligge l’Italia dai primi anni novanta, la percentuale degli italiani che ha una comprensione dei discorsi politici o che capisca come funzioni la politica italiana è certamente inferiore al 30%.

Il 47% degli italiani, pur sapendo leggere e scrivere, non riesce a comprendere le informazioni e a interpretare la realtà. L’Italia, avendo un alto numero di analfabeti funzionali, si trova in una posizione alta in classifica.

Indubbiamente Internet o più semplicemente la digitalizzazione sono riusciti a condizionare la lingua italiana fino alla sua trasformazione.

 

La Parola alla Radio

 

__ intesa come lo strumento comunicativo più importante insieme ai giornali e più ancora della televisione a livello locale, ma non tutto quello che nasce per favorire la comunicazione finisce poi col facilitarla realmente. La radio, che inizialmente tentava di portarci verso un linguaggio globale della comunicazione ha poi finito per indebolire la capacità della stessa e all'affievolimento della "grammaticalità" proprio per l'indebolimento del mezzo stesso e la conseguente mancanza di professionalità

Quello che la radio è riuscita a cambiare negli anni è stato il posizionamento dei fruitori nei riguardi delle informazioni, tra queste sicuramente la musica. Forse, la forza della radio era determinata dalla parzialità delle informazioni che stimolavano la nostra fantasia. Con la radio e le parole degli speaker del tempo, milioni di Italiani volavano sulla chitarra di David Gilmour dei Pink Floyd solo perché era bravissimo e il buon piazzamento di alcuni cantanti al festival di Sanremo sembra davvero stabilito a tavolino.

La mia analisi sul linguaggio all’interno delle radio private appartiene a tutti quegli individui segnati dalle stesse informazioni, dalle stesse mode e dagli stessi modi che hanno caratterizzato il periodo dal 1976 al 2016. Quarant’anni di Radiofonia locale attraverso la quale sono passati milioni di sogni, di parole, di musiche e di emozioni che hanno accompagnato varie generazioni

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